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martedì 10 giugno 2014

I Fiori di Mary Moser

E ci sono anche oggi!! :-D

Tanto per confermare il fatto che quando cerchi una cosa non la trovi nemmeno se paghi in lingotti d’oro e quando smetti di cercarla praticamente ti salta sul naso per farsi vedere (e soprattutto per farti dispetto!!) ecco che è spuntata fuori l’acquerellista di cui volevo parlarvi l’altro giorno, Mary Moser (1744-1819).



Johann Zoffany
"Gli accademici della Royal Academy", 1722
24,1 x 30,2 cm
Part.

Mary nacque a Londra nel 1744 ed ereditò il talento artistico da suo padre, George Moser, orafo e maestro di ritratti a smalto.

Dalla Svizzera, George Moser giunse in Inghilterra nel 1720 e iniziò ad impartire lezioni di disegno (tra i suoi allievi ci fu anche il principe di Galles, il futuro Giorgio IV) fino a diventare il direttore di varie scuole di disegno e, nel 1768, il responsabile della Royal Academy of Arts, appena costituita.

Mary seguì gli insegnamenti del padre e rivelatasi straordinariamente portata per la pittura, a soli 24 anni, divenne uno dei membri fondatori della Royal Academy.
Un grandissimo privilegio che spettò solo ad un’altra pittrice: Angelica Kauffmann, specializzata in dipinti storici.

Non ci furono particolari problemi per eleggere le due donne membri dell’accademia in quanto si trattava di pittrici professioniste che realizzavano ottimi lavori, ma soprattutto, perché entrambi i loro padri erano artisti già molto conosciuti (per la serie: le raccomandazioni o “segnalazioni” che dir si voglia, fanno sempre comodo!! ahahaha).
Successivamente, l’accesso alla Royal Academy fu negato alle donne fino al 1922 quando Annie Swynnerton fu eletta membro associato e, nel 1936, toccò a Laura Knight.


Nel quadro “Gli accademici della Royal Academy” (in basso) realizzato da Johann Zoffany tra il 1771 ed il ‘72, sono presenti tutti i primi membri fondatori dell’accademia.


Johann Zoffany
"Gli accademici della Royal Academy", 1722
24,1 x 30,2 cm

Il quadro mostra i membri dell’accademia durante una lezione di disegno anatomico.
Considerando che questo tipo di lezione riguardava esclusivamente il nudo maschile era praticamente impossibile che delle donne fossero presenti in aula, quindi Zoffany per includere nella scena gli unici due membri femminili dell’accademia, utilizzò uno stratagemma: le due donne vengono raffigurate in due ritratti posizionati sulla destra del dipinto. Mary Moser, di profilo, si trova nell’ovale all’estrema destra, Angelica Kauffmann posta di tre quarti di fronte all’amica.


Tra il 1750 ed il 1769 i soggetti preferiti di Mary furono le composizioni floreali realizzate nello stile dei maestri olandesi.
I suoi lavori non sono dettagliati come le illustrazioni botaniche di G. Ehret (i fiori sono comunque riconoscibili) in quanto si tratta di studi sulle stagioni o di allegorie, come nel dipinto “Fiori in un vaso” conosciuto anche come “Ariete” (sotto).


Mary Moser
"Fiori in un vaso" o "Ariete"
Acquerello, penna, inchiostro, gomma arabica, grafite
62 x 47 cm

Si riconoscono narcisi, peonie, fiori di melo, giacinti, tulipani, giunchiglie e tanti altri, tutti fiori che fioriscono tra marzo ed aprile cioè nel periodo zodiacale dell’Ariete.
Date le tonalità scure del fondo potrebbe essere scambiato per un dipinto ad olio, ma in realtà si tratta di un acquerello. La maggior parte degli sfondi è, infatti, preparata con miscele scure, tranne le aree in cui compaiono dei fiori molto chiari, inoltre Mary utilizzava penne, acquerelli e gomma arabica su un disegno realizzato a grafite.

La Moser lavorava sia con i colori ad olio che ad acquerello realizzando opere particolarmente luminose, come dimostrato dallo “Studio di rose e calendule” (sotto).


Mary Moser
Studio di rose e calendule"
Acquerello
29,8 x 23,6 cm

Si tratta di uno studio per la parete di una stanza della Frogmore House che Mary, su invito (1795) della regina Carlotta, avrebbe dovuto decorare con pannelli floreali. È un acquerello molto delicato con uno stile più fresco e libero, diverso dalle sue solite composizioni floreali molto più complesse, in cui i colori sono applicati con pennellate piccole e leggere.
Una piccola “chicca”: da allora la stanza della Frogmore House decorata da Mary è conosciuta come “Mary Moser Room”.


Ed anche oggi sono arrivata alla fine del post, spero di mostrarvi sempre qualcosa di bello e di stuzzicare la vostra curiosità per invogliarvi a scoprire cose nuove ed interessanti, alla prossima, ciaooo!! :-)

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